Gli studenti del Convitto Nazionale “Tommaso Campanella” intervengono al Convegno Nazionale per la donazione e il trapianto di organi.
Voi date ben poco quando date dei vostri beni: è quando date voi stessi che date davvero (Khalil Gibran)
La Giornata Nazionale per la Donazione degli Organi per l’anno 2021 è stata indetta dal Ministero della Salute per il giorno 11 aprile, su indicazione del Centro Nazionale Trapianti (CNT) e delle Associazioni di volontariato e di pazienti più rappresentativi a livello nazionale, con A.I.D.O. (Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule) come capofila.
A.I.D.O. Regionale Calabria ed il Centro Regionale Trapianti Calabria hanno organizzato per domenica 11 aprile 2021 alle ore 17:00 il convegno dal titolo “Giornata nazionale per la donazione ed il trapianto di organi 2021” in video conferenza Zoom e Diretta Facebook.
I lavori sono stati introdotti e moderati da Nicola Pavone, Presidente Regionale di Aido Calabria. Dopo i saluti di Flavia Petrin, Presidente Nazionale dell’Aido, sono intervenuti Ines Maroni consigliere nazionale/regionale di Aido Calabria, i consiglieri del direttivo ed i presidenti delle Sezioni provinciali di Aido Calabria. Ampio spazio è stato riservato al mondo della Scuola con gli interventi programmati di docenti e studenti della Scuola Secondaria. Ha concluso i lavori il Dottor Pellegrino Mancini relazionando sul tema “Donazioni e trapianti in Calabria al tempo del Covid”. La Presidente Nazionale nel suo intervento ha manifestato una certa preoccupazione per un tasso di opposizione nelle terapie intensive sempre troppo alto e per l’aumento delle opposizioni alla donazione raccolti al rinnovo della carta d’identità, dati sicuramente in contrasto con ciò che Aido promuove, la cultura della donazione intesa non solo come atto di responsabilità sociale, bensì quale espressione della fraternità universale che lega tra loro tutti gli uomini e le donne. E, riprendendo le parole di Papa Francesco, donazione degli organi, atto nobile e meritorio, gesto di fraternità e dono a Dio. Secondo l’ingegnere Nicola Pavone “è necessario incrementare la diffusione capillare della cultura della donazione di organi, tessuti e cellule in tutta la popolazione con la partecipazione attiva delle Scuole al fine di ridurre sensibilmente il numero delle opposizioni a quel gesto d’amore, a quel Si incondizionato che può ridare la vita”. Educare al dono, dunque, significa proprio impegnarsi per quello che è un aspetto fondamentale della trasmissione culturale, quello della trasmissione dei valori che, da una generazione all’altra, avviene sempre per riscoperta personale, attraverso un metabolismo complesso che ha a che fare con la comunicazione ma che non si esaurisce nella enunciazione verbale dei valori stessi.
E’ importante, dunque, aumentare il coinvolgimento giovanile, la donazione come percorso culturale. Bisogna rendere i giovani protagonisti della loro vita, offrire delle opportunità per mettere in atto gesti concreti tra le nuove generazioni e veicolare messaggi positivi per incrementare la partecipazione dei giovani alla vita sociale.
Il Concorso indetto dall’Aido nelle Scuole, per educare le nuove generazioni alla cultura della donazione, ogni anno vede coinvolti numerosi studenti. Gli allevi, di ogni età e ordine di scuola, del Convitto Nazionale Tommaso Campanella, aderiscono sempre con ampia partecipazione, grande trasporto e coinvolgimento emotivo e attraverso colori, pennelli e tele, riescono ad esternare meravigliosi sentimenti.
Lo testimonia la Professoressa Caterina Maria Ielo, socia e segretaria provinciale di Aido Calabria che segue e coordina gli studenti.
Riferendosi al filo conduttore del Convegno, la formula del dono, 1+x=7, la professoressa ha evidenziato che la condizione necessaria e sufficiente affinché quell’equazione speciale, ammetta soluzione, ossia diventi Reale, è che ognuno di noi Dichiari il proprio “Si” alla Donazione. Quel “Si” che attraverso un filo rosso, simbolo di Amore e Speranza, continua a unire da 27 anni i coniugi Green con l’Italia. Per essi “donare è stata una scelta naturale” ed in quella terra che ha tolto loro il dono più prezioso, un figlio, gli organi di Nicolas continuano a dare la vita e ad essere parte di un meraviglioso ingranaggio. Quel “Si” che ha piantato un seme nel cuore degli studenti Allegra Liconti, Demetrio Martino, Giulia Modafferi e Giulia Taverriti che hanno colto appieno il significato e l’importanza della Donazione e con la loro testimonianza, evidenziato tanta maturità e nobiltà d’animo.
Allegra e Demetrio hanno riferito che, partecipando al Concorso dell’Associazione Aido, hanno imparato molto e compreso bene che donare è il più emblematico gesto d’amore, quello vero e puro, quello che rende persone migliori, quell’amore che salva.
Giulia Modafferi ha sottolineato che per gli adolescenti la donazione è una mano che viene tesa a qualcuno prima che precipiti, facendogli riacquistare il sorriso e la gioia.
Per Giulia Taverriti “ogni vita è luce, perché ognuno di noi ha un posto speciale nel mondo. La vita è sacra, è preziosa e in quanto tale va custodita con amore e per viverla nel migliore dei modi, è importante capire quanto sia bello donare sé stessi per il prossimo”.
Quattro messaggeri, che con la loro spontaneità, hanno commosso i convenuti al convegno perché hanno fatto proprio l’insegnamento di Madre Teresa, “l’amore vero non misura, semplicemente dona”, comprendendo che la circolarità del dono consente di ricevere gratitudine che può diventare il motore reale per una civiltà dell’amore.
“Il dono è una forma elementare di circolazione delle cose che impedisce agli uomini di diventare delle cose (Marcel Mauss)